Il Lazio è la Regione con il maggior incremento di vittime, e la provincia di Frosinone ha registrato dati drammatici: 8 morti e il più alto numero di denunce per malattie professionali della regione.
Ieri ad Anagni nell’ambito dell’iniziativa “Di lavoro non si muore” promossa da Partito Democratico, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra, Possibile e CGIL abbiamo avviato un momento di confronto e ascolto sul tema della sicurezza che non può più essere un tema da affrontare solo dopo le tragedie.
COSA SERVE FARE?

Assunzioni mirate di ispettori e controlli efficaci, con strumenti digitali e risorse adeguate

Aggiornamento del Testo Unico sulla Sicurezza, per includere nuovi rischi come gig economy e smart working

Incentivi alle imprese virtuose e meccanismi premiali nei bandi pubblici

Tavoli territoriali di confronto, campagne di prevenzione e formazione mirata

Contrasto al lavoro irregolare e ai subappalti selvaggi

Più voce ai lavoratori, con il rafforzamento del ruolo degli RLS e delle segnalazioni
La sicurezza non è un optional. È un diritto costituzionale.
Zero morti sul lavoro non è uno slogan, è una priorità politica, culturale e civile.
Continueremo a lavorare – nelle istituzioni e nei territori – perché queste proposte diventino realtà. Grazie a chi ieri ha scelto di esserci e costruire insieme questa battaglia di civiltà.