La cultura esiste e continuerà ad essere presente nelle nostre realtà

Quello che è accaduto ieri sera ad Alatri ci dimostra che la cultura è una priorità. Un episodio che fa venire I brividi, soprattutto se si pensa che non è stato il primo in questo territorio, ma viene dopo quello di Emanuele Morganti, di Willy.
La cultura gioca un ruolo determinante perché questi fatti accadono dove mancano i luoghi di aggregazione culturale per i giovani che permettano loro di crearsi una propria coscienza civile.

In Regione Lazio, come inappropriatamente viene sbandierato dal candidato Rocca, in questi anni non è mancato un assessore alla cultura. In Regione Lazio avevamo un delegato alla cultura che ha saputo creare luoghi di incontro per i giovani – come il Wegil – e ha riempito di contenuto il termine “assessorato alla cultura”, creando bandi e prospettive su cui la Regione Lazio è stata la prima in Italia: penso agli avvisi sui luoghi della cultura, sull’audiovisivo, sulle dimore storiche, penso alla rete incredibile di associazioni che si sono sviluppate in questi anni, alla Lazio Youth Card che Rocca definisce “porporina” ma ha permesso ai giovani di andare al cinema, a vedere musei, di comprare libri, di girare il Lazio.

Sulla provincia di Frosinone abbiamo portato per la prima volta mostre di caratura internazionale, abbiamo sviluppato una rete che ha condiviso sfide e progetti, con una vitalità che qui non si era mai vista. Questo lavoro va proseguito con determinazione. Rocca vuole fare un assessorato alla cultura senza mai dire cosa vuole fare lui per la cultura.

Quello che ho chiesto stasera ai tanti presidenti di associazioni, al segretario provinciale dei Giovani Democratici, è di creare una rete associativa della nostra provincia che si riunisca periodicamente e che lavori a progetti culturali per dare un’alternativa ai giovani rispetto alla piazza dello spaccio o all’isolamento dal tablet.
Lo faremo perché partiamo da progetti realizzati e da un’idea che abbiamo già messo a terra.

Siamo quello in cui crediamo.

Grazie a Laura Collinoli, a Paolo Sellari, a Pietro di Alessandri, ad Alessandro Ciotoli.