“Ci sono state oggi in XI Commissione, le audizioni alle associazioni relativamente alla proposta di legge, di cui sono prima firmataria, per il contrasto al fenomeno del Revenge Porn e alla condivisione di materiale sessualmente esplicito senza consenso. L’iter legislativo prevede, infatti, una fase di ascolto dei soggetti coinvolti prima dell’approvazione del testo in commissione e del successivo passaggio in aula per la discussione e l’approvazione definitiva. Confido nel fatto che questo importante provvedimento possa divenire legge regionale in tempi brevi.

Ringrazio tutti gli intervenuti, in particolare l’Ordine degli psicologi del Lazio, il Telefono Rosa, l’Associazione Giulia, A Mano Disarmata, Differenza Donna e Gay Help Line. Un grazie particolare, anche se non hanno potuto prendere parola per motivi di tempistiche, le associazioni che si occupano di contrasto alla violenza di genere nella Provincia di Frosinone.

I contributi sono stati di ampio respiro e hanno raccontato un fenomeno che, purtroppo, è ferocemente under reporting, soprattutto per le persone della comunità LGBTI+ che spesso sono vittime di ricatti sotto due canali: sia quello del materiale sessualmente esplicito che sotto il profilo del disvelamento identitario.

Nelle prossime settimane accoglierò i suggerimenti rappresentati durante l’audizione e li porterò all’attenzione della Commissione con degli emendamenti specifici. Molto importanti le osservazioni sul merito della necessità di una formazione continua per tutti i soggetti coinvolti nel recepimento delle istanze delle vittime del reato di condivisione non consensuale di materiale sessualmente esplicito. Penso, da subito, ai più giovani che spesso ne sono vittime inconsapevoli e che decidono di parlarne con i loro insegnanti o con un genitore: bisogna sapere come ascoltarli per dare concretamente un supporto.

Se approvata, questa legge sarà la prima che tutela, nel vulnus della legge nazionale, le vittime sotto il profilo dell’assistenza psicologica e legale, che prevede un reinserimento sociale e lavorativo e, soprattutto, capace di fornire degli strumenti operativi nell’ottica della prevenzione del reato. Come Regione abbiamo il dovere di impedire che ci siano, soprattutto tra i minori, altri casi di vite spezzate. Con orgoglio posso dire che saremo i primi a livello regionale a legiferare in materia.”