Sulla tutela dei servizi sanitari per i cittadini siamo chiamati ad un lavoro quotidiano da fare nelle sedi opportune perché le istituzioni sono garanzia per tutti, non fanno di certo propaganda. Questo lavoro lo stiamo portando avanti nell’aula consiliare, insieme alla Giunta Regionale con grande fatica e determinazione; sia con la manovra finanziaria, sia nella discussione di queste ore sul collegato al bilancio, sia con l’approvazione di importanti provvedimenti. La Regione Lazio ha infatti approvato a fine maggio un sub emendamento al bilancio che ha disposto il taglio dei vitalizi degli ex consiglieri. Il denaro risparmiato – stimato in 12,5 milioni di euro – è stato impiegato per tagliare le liste d’attesa. Il 27 giugno abbiamo approvato la legge che consente di assumere 5mila unità di personale nei prossimi 5 anni.
La Regione targata Nicola Zingaretti, dopo dieci anni, ha prodotto l’uscita dal commissariamento, nel Lazio si torna finalmente ad assumere, ampliando i servizi. Sull’Ares 118 mi preme sottolineare che per tutta l’area nord della Provincia di Frosinone i mezzi a disposizione sono 6, distribuiti tra i Comuni di Alatri, Anagni, Ferentino e Fiuggi, e non è prevista alcuna riduzione di tali mezzi. Al contrario, attraverso un’attenta mappatura delle esigenze dei nostri territori, insieme all’Assessore Alessio D’Amato stiamo ragionando su come ampliare il servizio.
Per quel che riguarda l’accordo con la CRI abbiamo aperto una interlocuzione con la dirigenza regionale ARES, per valutare se effettivamente la qualità del servizio possa subire delle flessioni.
Sul presidio ospedaliero di Anagni, in questi anni, si è disposto: l’apertura di degenza infermieristica, il ripristino di servizi ambulatoriali, l’installazione di una nuova TAC e la ristrutturazione dei locali. Di questi temi, nelle ultime settimane, abbiamo discusso con diversi sindaci e amministratori del territorio, alcune sigle sindacali, con associazioni e cittadini. Dispiace che qualcuno si sottragga a questo confronto responsabile e trasparente. Tra quelli che oggi raccolgono le firme vedo volti noti che lo hanno già fatto in passato: indossavano le magliette con scritto “Voglio nascere Anagnino”. Hanno vinto le elezioni regionali ed hanno prodotto il Decreto Polverini che non solo ha comportato la chiusura dell’ospedale di Anagni, come altri in Provincia ma addirittura ha tentato di dimostrare che quei servizi non erano necessari per i nostri territori. Allo stesso modo non si ricordano raccolte di firme quando in passato sono stati esternalizzati malamente dei servizi sanitari con il risultato di caricare extracosti enormi sulle spalle dei cittadini e produrre lavoro per gli avvocati. Baccarini e Natalia possono stare tranquilli quello che conta per noi sono e restano le risposte ai cittadini. Con questo obiettivo lavoreremo per garantire la prosecuzione di tutti i servizi, non solo di stretta competenza regionale, erogati grazie al sostegno della Regione Lazio.